Facebook, Amazon e Co - La Francia lancia la tassa digitale

Le aziende come Google, Amazon, Facebook e Mela non pagano quasi nessuna tassa in molti paesi, tra cui Germania e Francia. Alcuni membri dell'Unione Europea (UE) chiedono quindi una cosiddetta tassa digitale, che tasserebbe il fatturato locale delle aziende. Finora, tuttavia, non è stato raggiunto alcun accordo al riguardo all'interno dell'UE.

La Francia ha quindi già introdotto nel 2019 una tassa colloquialmente nota come GAFA (Google, Amazon, Facebook e Apple) è stata introdotta, ma la sua collezione è stata finora sospesa. In risposta alla tassa, il presidente americano Trump ha minacciato di imporre dazi punitivi di 1,1 miliardi di euro sui prodotti francesi. I negoziati tra gli Stati Uniti e l'Unione Europea sulla progettazione della tassa sono stati interrotti dagli Stati Uniti nel giugno 2020. Secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), un accordo non è quindi previsto prima dell'estate 2021.

La Francia invia avvisi di accertamento fiscale

Secondo un rapporto del Financial Times La Francia ha ora inviato i primi avvisi di accertamento fiscale a Google, Amazon, Facebook e Apple, tra gli altri, e a circa 30 altre società. Sono interessati gruppi con un fatturato globale di almeno 750 milioni di euro e un fatturato minimo in Francia di 25 milioni di euro. L'importo dell'imposta digitale è pari al tre per cento di tutte le entrate generate nel paese.

Imposta digitale dell'Unione Europea

Se i negoziati dell'OCSE dovessero fallire, l'UE introdurrà una propria tassa digitale, secondo il presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Il gettito fiscale supplementare sarà utilizzato, tra l'altro, per finanziare i pacchetti di aiuti della Corona per un valore di 750 miliardi di euro.

Tuttavia, i ministri delle finanze e il Consiglio non sono ancora riusciti a trovare una linea comune. Inoltre, le associazioni criticano i piani perché temono che le tasse aggiuntive vengano trasferite ai clienti finali dalle aziende digitali. Questo sta già diventando chiaro con Amazon, che ha adeguato le tariffe dei commercianti del Marketplace nei paesi interessati, e con Google, che prevede di aumentare i prezzi della pubblicità in caso di introduzione di una tassa digitale.

100 miliardi di euro di ricavi

Se si raggiunge un accordo nei negoziati dell'OCSE, l'organizzazione si aspetta un gettito fiscale supplementare di 100 miliardi di euro. La Francia aveva originariamente calcolato la sua imposta digitale a 400 milioni di euro nel 2020 e 650 milioni di euro nel 2021, ma ora ha rettificato la sua stima a 350 milioni di euro.

Oltre alla Francia, la Turchia e l'Italia hanno già approvato leggi fiscali simili. Secondo il ministro delle Finanze Olaf Scholz, la Germania vuole aspettare e vedere per il momento se Joe Biden come presidente ha mostrato una "nuova volontà" di collaborare. Sebbene Biden non abbia finora commentato i negoziati dell'OCSE, gli esperti ritengono che gli Stati Uniti non si discostino dal loro difficile percorso. In caso di introduzione di una tassa digitale, è probabile che il governo statunitense imponga in cambio tariffe punitive.

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